Il ciclo “terribile” la Lazio lo chiude in bellezza seppellendo sotto 4 reti il piccolo, ma temerario, Lecce dell’ex Liverani nella 12^ giornata di campionato, una doppietta di Correa, Immobile (r) e Milinkovic gli autori dei gol biancocelesti.

Assenti Radu e Marusic per infortunio, Inzaghi sposta Acerbi come braccetto di sinistra al fianco di Luiz Felipe Ramos, Patric ancora meritatamente titolare, Lazzari non molla la fascia destra, per il resto è formazione “tipo”.
Le aquile cominciano da subito a tambureggiare con percussioni da tutti i settori del campo verso la porta dei giallorossi, s’innesca così una specie di faccia a faccia, quasi come le squadre fossero due pugili che combattono con la guardia bassa, lo spettacolo ne ha beneficiato.

Correa apre le danze su suggerimento, tanto per cambiare, del “mago” Luis Alberto, tiro secco di destro dopo un controllo perfetto, il tutto in una frazione di secondo, roba da gourmet stellati.
Trascorrono 10” minuti e Lapadula approfitta del “solito” mancato blocco su un calcio piazzato che la squadra di Inzaghi ha nel dna e sotto porta manda in gol un pallone spizzato da corner.

Lazio che non risente minimamente del pareggio e continua a stordire i salentini con giocate in velocità e altissima tecnica, ma il primo tempo termina con il risultato di parità.

La valanga biancoceleste si scaglia con violenza sul calcio pulito e pieno di idee di mister Liverani nel secondo tempo, è Milinkovic a rimettersi sugli attenti al 62^ quando viene imbeccato dall’assist-man Acerbi dalla sinistra in area, tocco in anticipo sul difensore e si sblocca il sergente.

Mancosu si tuffa in area appena sente il respiro di Milinkovic e l’arbitro Manganiello prova a tenere viva la gara assegnando un rigore inventato, Babacar va sul dischetto ma trova un mostruoso Strakosha che disinnesca il tiro, Lapadula mette in rete ma il gol viene giustamente annullato perché è entrato in area prima degli altri calciatori ricevendone vantaggio.

Passano 16” minuti ed ancora Sergej sugli scudi; una palla destinata al fondo viene spedita sul braccio del difendente leccese, calcio di rigore ineccepibile , il cecchino Immobile si prende la sfera e “ingobbisce “ la rete con la sua 14^ marcatura in serie A.
Appena 2” minuti per vedere il gol che fa calare il sipario sul match , Correa uccella Gabriel sul primo palo con un missile terra aria di sinistro per la sua doppietta personale, il fuoriclasse argentino è stato perfettamente imbeccato dal re dei bomber della serie A Ciro.
La gara praticamente non ha più nulla da dire se non il gol di La Mantia al minuto 85^ che serve solo alle statistiche e null’altro.

Una Lazio che dopo il pareggio contro l’Atalanta, quando nel primo tempo toccò il suo punto più basso stagionale, ha collezionato ben 4 vittorie di seguito, passando sopra come un rullo compressore a squadre come: Fiorentina, Torino, Milan e per ultimo il Lecce.
Ciro si porta a casa un cesto di doni, nemmeno fosse Natale: dalla maglia celebrativa dei 100 gol in biancoceleste, che nel frattempo sono diventati 102,al premio come miglior giocatore della serie A del mese di Ottobre, cosa che potrebbe ripetersi anche nel mese di Novembre.

Correa ha preso la strada giusta, quella dei super calciatori e costituisce con Immobile la coppia gol più forte, invidiata e corteggiata d’Europa con 20 gol segnati.
Milinkovic riesce ad incidere anche in un ruolo che lo relega ad un lavoro oscuro con un gol e un rigore procurato.

Regolamento rigori: nel caso specifico l’arbitro applica alla perfezione il regolamento VAR , quando è l’attaccante il giocatore che entra in area prima della battuta del rigore, segnando sulla respinta del portiere, il gol va annullato, se invece fossero intervenuti i difensori della Lazio il rigore sarebbe stato da ribattere.

Ci troviamo al 3^ posto con pieno merito e con margini di crescita smisurati, una lotta, quella per la vetta, che prende forma e che dopo l’eliminazione dall’Europa sarà una costante che accompagnerà la banda Inzaghi fino all’ultima giornata di campionato.

Ora ci rilassiamo per due settimane e lasciamo che gli “altri” si lecchino le ferite, noi osserviamo tutti con la consapevolezza che questa volta ad inseguire sono le altre squadre.


PAURA MAI, AVANTI LAZIO
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